Cos’è la psicoterapia cognitiva neuropsicologica

La Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica (PCN) è un approccio critico e innovativo alla cura dei problemi e dei disturbi psicopatologici: si occupa di comprendere i sintomi alla base della sofferenza umana alla luce della esperienza attuale e degli orizzonti futuri della persona  che soffre.

La PCN segue la tradizione fenomenologica ed  ermeneutica. La fenomenologia ci permette di osservare il fenomeno, l’esperienza dell’individuo, per come si mostra, senza ridurla a specifiche teorie assunte a priori dal terapeuta. L’ermeneutica ci permette di interpretare l’esperienza alla luce del contesto di vita dell’individuo. 

Dal punto di vista della PCN, quindi, per affrontare una situazione problematica bisogna lavorare, grazie a un’attiva collaborazione tra paziente e terapeuta, sui contesti del presente e sulla costruzione di scenari futuri potenziali.

Ogni individuo possiede caratteristiche uniche e irripetibili, di conseguenza anche i modi di soffrire saranno unici e irripetibili: per ottenere da subito dei risultati è essenziale quindi un’attiva collaborazione del paziente. Il lavoro di psicoterapia è supportato da diversi strumenti e metodologie utili per monitorare le esperienze nel corso del tempo e facilitare la presa di coscienza degli eventi emotivamente più significativi.

Scopo ultimo dell’intervento psicoterapico è rendere la persona autonoma (fornendole gli strumenti per un’adeguata appropriazione dell’esperienza vissuta) e abile a riposizionarsi  nei contesti critici. “Curare” in PCN significa infatti aiutare la persona a rendersi indipendente nel gestire le esperienze critiche della vita quotidiana, aumentando così l’autostima e la fiducia nelle proprie risorse e capacità personali. 

La Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica in cinque punti:

  1. È un intervento terapeutico scientificamente fondato che non elimina l’essenza dell’essere umano. Si basa su una visione dell’individuo come essere storico, incarnato e situato, come sostenuto dalla tradizione fenomenologica ed ermeneutica, e come evidenziato dai risultati empirici delle recenti ricerche neuroscientifiche sull’intersoggettività.
  2. Si fonda su una cooperazione interpretativa tra paziente e terapeuta: una comunanza di intenti volta a comprendere il significato del racconto del paziente e a favorire l’apertura a nuove possibilità esistenziali.
  3. È orientata a raggiungere obiettivi verificabili ed è focalizzata sulle criticità del presente e su come il paziente si immagina il proprio futuro.
  4. Enfatizza la responsabilizzazione e l’attiva partecipazione del paziente, utilizzando tecniche e strumenti terapeutici finalizzati a renderlo indipendente nella gestione delle esperienze critiche della vita quotidiana.
  5. Ha una durata limitata nel tempo e le sedute sono strutturate, ma non ridotte a un protocollo tecnico.

Fonte: Liccione Davide (2019). Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica. TORINO: Bollati Boringhieri.

Per saperne di più:

http://www.slop.it/assets/razionale-teorico.pdf